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Progetto ToSca

PROGETTO TOSCA: L’ALLEANZA DEI VINI TOSCANI CON I BOSCHI DELLA LORO REGIONE
Si completa il lungo cammino di sperimentazione che ha permesso di ricreare il valore della filiera che lega il bosco di castagno con i vini toscani

Firenze, 29 aprile 2025

Con l’evento di presentazione dei risultati e di degustazione dei prodotti vinificati e affinati nei carati di castagno toscano, tenutosi al Castello di Verrazzano (Greve in Chianti, Firenze) il 16 aprile scorso, si è chiuso il progetto ToSca.

Al progetto, finanziato nell’ambito della sottomisura 16.2 del PSR Regione Toscana 2014-2022 hanno partecipato tre aziende toscane, il Podere Scurtarola di Massa, il Castello di Verrazzano di Greve in Chianti e il Podere 1808 di Pistoia, oltre al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze, la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità e la Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana.

È stato un percorso lungo quello che ha portato, attraverso tanti anni di approfondimento e studio, le aziende, gli artigiani e i ricercatori e ricercatrici toscani a lavorare insieme con il supporto delle istituzioni, per ridare vita alla filiera legno-vino.  Una tradizione che si era interrotta e che grazie a un lungo lavoro di sperimentazione può tornare a vivere.

A raccontarlo è Marco Mancini della Fondazione Clima e Sostenibilità, anima da più di dieci anni del processo di riscoperta del legno di castagno per la costruzione di carati, come avveniva abitualmente in Toscana fino alla metà del ‘900.

Mancini ha ripercorso nel suo intervento tutte le tappe e i risultati ottenuti nei tre progetti PROVACI (2014-2017), REVIVAL (2019-2022) e ToSca (2023-2025), che hanno permesso di ricostruire con scientificità e competenza quella che si è definita filiera legno-vino, dai boschi della Toscana ai vini toscani.

Studi e approfondimenti nati già nel 2013 da un’idea progettuale di Giampiero Maracchi, ex presidente dell’Accademia dei Georgofili scomparso nel 2018 e di Raffaello Giannini, professore di selvicoltura dell’Università di Firenze e Presidente del comitato scientifico della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, con obiettivo di ricreare in Toscana la filiera che lega il comparto forestale al settore vitivinicolo, dando valore alla produzione legnosa e al tempo stesso recuperando e reinterpretando in chiave moderna un elemento della tradizione enologica toscana qual è la botte di castagno.

Dopo avere approfondito, nei progetti precedenti gli aspetti di gestione forestale e di sviluppo delle competenze necessarie per la lavorazione del legno e la fabbricazione dei carati, con ToSca il gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze ha indagato gli aspetti relativi alla qualità dei vini, nelle loro caratteristiche di stabilità e di identità organolettica.

La sperimentazione è stata impostata seguendo nelle tre cantine partner un preciso disegno sperimentale, nel quale sono stati utilizzati i carati di castagno toscano da 250 e da 500 litri sottoposti a tre diversi livelli di tostatura (alta, media e bassa) per la maturazione sulle fecce fini di due vini bianchi, Vermentino e Trebbiano toscano della vendemmia 2024, e per l’affinamento di un anno del Sangiovese 2023.

Il team di ricerca fiorentino, formato da Valentina Canuti, Paola Domizio, Monica Picchi, Lapo Pierguidi, Valentina Civa, Francesco Maioli, Natascia Bartolozzi e Giada Gironi, ha approfondito tutti gli aspetti connessi al rapporto vino-legno, dal profilo polifenolico a quello dei composti volatili, dalla stabilità e le caratteristiche del colore alle caratteristiche delle componenti colloidali.

“L’obiettivo” ha spiegato Valentina Canuti, professoressa di enologia dell’Università di Firenze e responsabile scientifica del progetto, “era di approfondire le relazioni che si stabiliscono tra i vini toscani e i carati in legno di castagno, per dare ai produttori toscani un’informazione quanto più completa possibile per introdurre nelle loro cantine una pratica tradizionale in chiave moderna e innovativa, valorizzando così in modo originale e identitario lo stile dei loro vini”.

Le informazioni portate dai vini sono state chiare: dall’analisi dei risultati, ha spiegato Canuti, è stato possibile osservare che a livello chimico il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando ad esempio la stabilità del colore nei vini rossi che risultano allo stesso tempo anche più intensi. Nel profilo aromatico un aspetto interessante e che necessita di essere approfondito è legato alla maggior presenza di composti varietali volatili nei vini affinati in castagno.

È stato Lapo Pierguidi a presentare i risultati ottenuti insieme a Monica Picchi presso il Sensory lab del DAGRI, dal panel addestrato nella descrizione sensoriale dei vini di Sangiovese: l’affinamento in castagno esalta in modo significativo la nota olfattiva di amarena, ma questo effetto si riduce nel caso della tostatura alta, che attenua anche l’intensità dell’odore di rosa. Al contrario nella tostatura media dei vini affinati in castagno a essere valorizzate ed esaltate sono le note floreali.

Differenze percepibili tra legni di diversa origine botanica e trattati con diverse tostature che i partecipanti all’incontro hanno potuto verificare nella degustazione tecnica nella quale sono intervenuti i produttori Andrea Triossi del Podere 1808, Pierpaolo Lorieri del Podere Scurtarola e Giovanni Luigi Cappellini del Castello di Verrazzano. I carati in legno di castagno toscano potranno così portare ai vini toscani uno stile nuovo che parla al tempo stesso di tradizione e, come ha ancora sottolineato Giovanni Cappellini del Castello di Verrazzano, azienda che ha creduto nel progetto fino dalle prime sperimentazioni ormai quasi dieci anni fa, saranno in grado di dare vini che non somigliano a nessun altro vino.

Contatto stampa del progetto: Alessandra Biondi Bartolini – alessandra@innovino.it tel 335 6214023

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ATTI E MATERIALI CONVEGNO

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Marco Mancini
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Valentina Canuti
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Lapo Pierguidi

Convegno Tosca - Cappellini

Convegno Tosca 16042025 - Castello di Verrazzano

Progetto Tosca - Valentina Canuti

Progetto Tosca - Lapo Pierguidi

Progetto Tosca - Marco Mancini

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Progetto Tosca - Triossi

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Progetto ToSca

IL CASTAGNO E LA QUALITÀ DEI VINI TOSCANI
Il 16 aprile al Castello di Verrazzano i vini e i risultati del progetto ToSca, che approfondisce il rapporto tra i vini toscani e l’uso del legno di castagno locale

programma 16 aprile Tosca-2

Firenze, 31 marzo 2025Nell’incontro finale del progetto ToSca, che si terrà nel pomeriggio di mercoledì 16 aprile a partire dalle 15.00 al Castello di Verrazzano a Greve in Chianti, si degusteranno i vini fermentati o maturati nei carati di castagno proveniente dai boschi della Toscana e si conosceranno i risultati degli studi svolti.

Dal bosco alla bottiglia il cammino può essere lungo, soprattutto quando il legame si è spezzato nel tempo e deve essere ricostruito. Dal 2017, in otto anni di studi e approfondimenti, le aziende, i ricercatori e le ricercatrici toscani hanno lavorato insieme, con il supporto delle istituzioni, per ridare vita alla filiera legno-vino.  Una tradizione che si era interrotta e che grazie a un lungo lavoro di sperimentazione può tornare a vivere.

Il progetto ToSca, finanziato nell’ambito della sottomisura 16.2 del PSR Regione Toscana 2014-2022 e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è il terzo di una serie di progetti destinati a ricreare in Toscana la filiera che lega il comparto forestale al settore vitivinicolo, dando valore alla produzione legnosa e al tempo stesso recuperando e reinterpretando in chiave moderna un elemento della tradizione enologica toscana qual è la botte di castagno.

Dopo avere approfondito, nei progetti precedenti, gli aspetti di gestione forestale e di sviluppo delle competenze necessarie per la lavorazione del legno e la fabbricazione dei carati, con ToSca il gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze ha indagato gli aspetti relativi alla qualità dei vini, nelle loro caratteristiche di stabilità e di identità organolettica.

Il team di ricerca fiorentino, formato da Valentina Canuti, Paola Domizio, Monica Picchi, Lapo Pierguidi, Valentina Civa, Francesco Maioli, Natascia Bartolozzi e Giada Gironi, ha approfondito tutti gli aspetti connessi al rapporto vino-legno per sviluppare, in un’enologia in continua evoluzione, uno stile enologico nuovo e identitario, evoluzione e miglioramento di quello tradizionale.

Partner del progetto sono il Podere Scurtarola (capofila), il DAGRI Università degli Studi di Firenze, la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, il Castello di Verrazzano, il Podere 1808 di Andrea Triossi e la Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana.

Nell’incontro  di chiusura e presentazione dei risultati del progetto, che si terrà il 16 aprile prossimo al Castello di Verrazzano, si partirà dai vini, protagonisti della degustazione tecnica a cura del DAGRI. I risultati delle schede compilate dai partecipanti saranno elaborati nel corso dell’incontro stesso e potranno essere discussi insieme agli esperti e ai produttori partner del progetto: Giovanni Luigi Cappellini del Castello di Verrazzano, Pier Paolo Lorieri di Podere Scurtarola e Andrea Triossi di Podere 1808.

Nella seconda parte dell’incontro con Marco Mancini della Fondazione Clima e Sostenibilità, si ripercorreranno tutte le tappe dei progetti precedenti, mentre Valentina Canuti, responsabile scientifica del progetto, insieme a Paola Domizio, Monica Picchi e Lapo Pierguidi dell’Università di Firenze, presenteranno i risultati degli studi e gli approfondimenti svolti.

Un’occasione per riflettere sulle opportunità della filiera e per conoscere le proprietà enologiche ed organolettiche di questo materiale antico che torna a proporsi in una chiave moderna e innovativa.

Per informazioni sul progetto https://www.stradevinoditoscana.it/tosca/

La partecipazione è aperta ma l’iscrizione è obbligatoria. Per le iscrizioni si prega di inviare entro il 14 aprile prossimo una mail all’indirizzo info@stradevinoditoscana.it. Le adesioni saranno accolte fino all’esaurimento dei posti.

PROGRAMMA

15.00 – registrazione dei partecipanti e Saluti di benvenuto

15.30 – Degustazione tecnica dei vini del progetto ToSca. Test a cura di DAGRI Università di Firenze.

Intervengono: Giovanni Luigi Cappellini, Castello di Verrazzano; Pier Paolo Lorieri, Podere Scurtarola; Andrea Triossi, Podere 1808 – Esperienze di fermentazione e affinamento nei carati di castagno toscano

17.00 – Presentazione dei risultati del progetto Tosca

Marco Mancini, Fondazione Clima e Sostenibilità – FCS – Dal bosco alla bottiglia, la produzione dei carati in legno di castagno

Valentina Canuti e Paola Domizio, DAGRI Università di Firenze – Le caratteristiche chimiche dei vini da vitigni toscani vinificati in carati di castagno

Monica Picchi e Lapo Pierguidi, DAGRI Università di Firenze – Il profilo sensoriale dei vini del progetto Tosca: risultati del panel addestrato e della degustazione tecnica

Conclusioni

Modera – Alessandra Biondi Bartolini – giornalista scientifica

Al termine dei lavori i partner del progetto saluteranno i partecipanti con un aperitivo a buffet

Contatto stampa del progetto: Alessandra Biondi Bartolini – alessandra@innovino.it

tel 335 6214023

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Progetto ToSca

CONVEGNO: IL VINO NEL LEGNO
9 MAGGIO 2024 - ORE 9:30

9 maggio ore 9.30 Aula Magna, Scuola di Agraria - Piazzale delle Cascine – Firenze-2_Pagina_1
9 maggio ore 9.30 Aula Magna, Scuola di Agraria - Piazzale delle Cascine – Firenze-2_Pagina_2

ATTI E MATERIALI CONVEGNO

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Marco Mancini - Raffaello Giannini
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Valentina Canuti
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Francesco Maioli
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Andrea Triossi

ToSca - Presentazione progetto 2024

Kick off meeting Progetto Tosca 9 maggio 2024

 

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